«In questo momento di fatica, non cessi la preghiera. È il “motore”, il sangue che scorre nelle vene della Chiesa e della vita di ogni cristiano». Don Loris Della Pietra, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, lo ribadisce dai microfoni di Radio Spazio, intervistato a proposito del nuovo sussidio realizzato dalla Cei «Chi ci separerà. Celebrare e pregare ai tempi dell’epidemia».
Riconoscenza e vicinanza ai sanitari, restando saldi nella preghiera
«Pur nell’inevitabile spaesamento che stiamo vivendo, non cessi la preghiera – insiste-. Si può pregare nei giorni lieti, ma si può e si deve pregare nei momenti della prova», anche oggi, «quando il nemico sembra essere nascosto, inafferrabile, chi si prende cura di noi è sempre il Signore». Questo non significa non aver fiducia nella scienza medica e nei sanitari «che, anzi, in queste ore meritano tutta la nostra vicinanza e il nostro apprezzamento – precisa don Della Pietra -, ma riconoscere che chi muove la storia è il Signore. E ogni preghiera non è soltanto richiesta, ma prima di tutto riconoscimento dell’amore di Dio, che c’è ed è già all’opera in questo momento. Questa Quaresima tutta speciale può insegnarci dunque soprattutto questo: andare all’essenziale, a trovare le ragioni della nostra fede anche in un’epoca di difficoltà e prova. Aggrapparsi al Signore anche quando tutto intorno a noi sembra scricchiolare».
Il sussidio predisposto dall’Ufficio Liturgico della CEI di settimana in settimana si arricchirà di testi e riflessioni. Ogni domenica verrà proposta una scheda per la preghiera e la riflessione personale o familiare in sintonia con la liturgia del giorno. Saranno inoltre offerti altri testi per la preghiera.
Cosa offre il sussidio nazionale?
«Il sottotitolo del sussidio – Celebrare e pregare ai tempi dell’epidemia – ci ricorda che si può celebrare anche quando, per cause di forza maggiore, non si può essere convocati alla celebrazione comunitaria, che naturalmente rimane il punto originario e il culmine di ogni forma di preghiera cristiana. Celebrano dunque i fedeli, possibilmente in famiglia, ma anche da soli». Cosa offre il sussidio? «Uno schema per la preghiera della domenica in famiglia – risponde don Della Pietra -, analogamente a quello che anche la nostra diocesi offre e che possiamo trovare sul sito diocesano www.diocesiudine.it; uno schema di preghiera che ruota attorno al Vangelo della domenica, la possibilità di riflettere e di pregare a partire da questo brano. E, ancora, molto materiale per organizzare personalmente o in famiglia un momento di preghiera. In particolare nel sussidio ci sono una preghiera nel tempo della fragilità, suggerita dall’Ufficio nazionale per la pastorale della Salute, alcune invocazioni che fanno riferimento a Cristo “medico delle anime e dei corpi”, venuto per salvarci, curarci e guarirci. Troviamo poi alcuni testi mariani, ad esempio una supplica alla Beata Vergine Maria, Salute degli infermi, e la più antica preghiera mariana, del III secolo: «Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».
Il sussidio incoraggia, infine, la Liturgia delle ore, in particolare le Lodi al mattino e i Vespri alla sera. L’ufficio liturgico della Cei suggerisce anche di utilizzare l’App Liturgia delle Ore della CEI, scaricabile gratuitamente, che contiene tutti i testi e la possibilità dell’ascolto audio.