Disponibile per tutte le comunità parrocchiali, si tratta di uno strumento prezioso affinché le assemblee dei fedeli, unite in comunione, riescano a sostare, a cogliere e celebrare il mistero di quel Dio che continuamente mostra il suo volto d’amore. Coprendo in gran parte l’Anno Santo della Misericordia il calendario propone integralmente la Bolla di indizione del Giubileo “ Misericordiae vultus”.
Il calendario liturgico per l’anno 2015-2016, a disposizione di tutte le comunità della nostra Arcidiocesi con l’inizio dell’Avvento, costituisce uno strumento prezioso affinché le assemblee dei fedeli, unite in comunione, riescano a sostare, a cogliere e celebrare il mistero di quel Dio che continuamente mostra il suo volto d’amore. L’anno liturgico che stiamo per intraprendere ricoprirà largamente il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da papa Francesco. Per questo il calendario di quest’anno propone, in apertura, integralmente la Bolla di indizione del Giubileo “ Misericordiae vultus”.
La Chiesa, celebrando i sacramenti, testimonia e rende manifesta nel tempo la misericordia di Dio Padre che agisce per mezzo del Figlio Gesù. «Abbiamo bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza» (MV 2). La misericordia, atteggiamento molto spesso trascurato, fa sempre parte dell’uomo perché per primo all’uomo stesso è stata usata misericordia (cfr. MV 9). La Chiesa dunque vive un desiderio inestinguibile di offrire misericordia perché ne sperimenta continuamente la forza prorompente. L’umanità non può vivere senza di essa anche se molte volte tende a trattenerla, a metterla in un angolo della propria vita perché scomoda e, a prima vista, anche incomprensibile secondo parametri umani. Nella bellezza della Liturgia, che è celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di rinnovato impulso affinché i credenti si donino l’un l’altro, è possibile proprio ricordare, gustare e testimoniare con la vita questo enorme mistero,dono di Dio e della sua ineffabile bontà. Scrive, infatti, il nostro arcivescovo nella presentazione del calendario: «I credenti quando celebrano prendono parte ai grandi misteri della salvezza e ne vengono contagiati per vivere di essi. Ogni azione misericordiosa dunque, nasce e si rafforza nella celebrazione liturgica ed eucaristica in particolare».
Anche la misericordia è mistero che richiede un cammino di conversione che costa impegno e fatica. È un percorso che anzitutto vede coinvolta ogni persona singolarmente nel proprio animo che deve dare risposta alle autentiche richieste di Cristo, ovvero opere di bene, perdono e dono, astinenza da facili giudizi e dalle chiacchiere verso il prossimo, generosità e magnanimità. È questo il tempo per la Chiesa universale di un ritorno all’essenziale, cioè di tornare a occuparsi del prossimo, portando con lui la croce delle sofferenze proprio come il Padre fa con tutta l’umanità. Non è facile sostare per invocare la misericordia nella frenesia del nostro tempo, dove l’uomo è sempre di più divorato dai ritmi che gli sono imposti. Certamente la Parola domenicale, e anche quella che si ascolta nelle liturgie feriali, è la medicina che permette di sanare ogni mancanza, raggiungere la meta e magnificare il Signore perché «eterna è la sua misericordia» (Sal 136).
È proprio Dio che segna le tappe temporali di questo pellegrinaggio, a iniziare dall’Avvento dove il popolo cristiano, impara da Maria, Madre di misericordia e Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini, a lodare l’Altissimo «di generazione in generazione» (Lc 1,50). Nei quaranta giorni della Quaresima, la comunità cristiana è invitata ad accogliere in fretta e fare proprio il dono della misericordia secondo l’esortazione dell’apostolo: «lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20b). Infine sul Calvario avviene la prova suprema di misericordia di Dio: Gesù Cristo, dopo aver accolto uno dei due malfattori convertitosi, compie ogni cosa stendendo le braccia fra cielo e terra in segno di perenne alleanza.
Non si può dimenticare che in quest’anno nelle S. Messe domenicali sarà proclamato il Vangelo secondo Luca, scriba mansuetudinis Christi, dove è narrata l’azione amorosa a favore dei poveri e dei peccatori. L’anno liturgico permette, giorno dopo giorno, di ricordare, gustare e celebrare la misericordia del Signore proprio come i pellegrini, in cammino verso la Porta Santa a Roma, cominciano ad assaporare la gioia man mano che la meta si avvicina.
Il Calendario Liturgico per l’anno 2015-2016 – a disposizione per tutte le comunità – sarà un prezioso strumento perché la Chiesa torni ad essere capace di misericordia. Nelle liturgie parrocchiali, grazie all’aiuto competente dei nostri sacerdoti e alla riscoperta di valori come la condivisione e il silenzio, potremo meditare la Parola dispensata quotidianamente da Dio, rivestirci del manto di grazia e professare l’unico Cristo mandato tra noi a portare il lieto annuncio ai miseri, fasciare le piaghe dei cuori spezzati, proclamare la libertà agli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri a proclamare l’anno di misericordia (cfr. Is 61,1-2).
Il nuovo Calendario Liturgico è disponibile presso gli uffici della Curia.