Pubblicato il sussidio per la «Liturgia festiva in assenza di celebrazione eucaristica»

A partire dalla Pasqua di Cristo, l’Eucaristia è al centro della vita della Chiesa e, di domenica in domenica, la tradizione non si è mai interrotta. Ma come vivere al meglio la giornata del Signore quando il sacerdote non può essere presente e non si può dunque celebrare la Messa? Per offrire una puntuale risposta l’Ufficio liturgico dell’Arcidiocesi di Udine ha predisposto il sussidio «Liturgia festiva in assenza di celebrazione eucaristica» con la presentazione dell’Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Il raduno domenicale

Una delle caratteristiche fondamentali della festa cristiana è il raduno assembleare, come segno della presenza del Signore in mezzo ai suoi. Il Concilio Vaticano II, dopo aver affermato che Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, soprattutto nelle azioni liturgiche e particolarmente nel suo Corpo e nel suo Sangue, nella sua Parola, nei sacramenti, e nei ministri, ricorda altresì che è presente «quando la Chiesa prega e loda, lui che ha promesso: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro” (Mt 18,20)» [Sacrosantum Concilium n. 7]. L’assemblea eucaristica, in modo del tutto particolare, manifesta la Chiesa del Signore; anzi, dalla celebrazione dei misteri la Chiesa si lascia continuamente formare e trasformare.

La Liturgia festiva in assenza di celebrazione eucaristica

A causa della diminuzione del numero dei presbiteri, in alcune zone dell’Arcidiocesi di Udine si rileva ormai da tempo l’impossibilità di garantire in ogni parrocchia la celebrazione eucaristica domenicale. Secondo il documento diocesano Siano una cosa sola perché il mondo creda, in ogni Collaborazione pastorale si dovrà dare il primato alla celebrazione eucaristica, tenendo conto di alcuni fattori.

  • ž la distensione temporale del giorno del Signore (o della solennità) che va dal sabato sera (o sera della vigilia) a tutta la giornata festiva;
  • ž la necessità che i fedeli siano informati dell’orario e dei luoghi delle celebrazioni eucaristiche, in modo che dalle comunità vicine possano convergere in una stessa chiesa;
  • ž la scelta della chiesa dipenda dalla disponibilità dei ministeri necessari, dalla posizione geografica dei paesi, dalle distanze e dalla facilità del percorso, dall’adeguatezza dell’edificio, oltre che dalle scadenze dell’anno liturgico.

Verificata l’impossibilità per i fedeli di raggiungere, senza gravi difficoltà, una celebrazione vicina, è possibile celebrare una liturgia festiva in assenza di celebrazione eucaristica. La ragione della denominazione di questa liturgia è data dall’impossibilità di avere la celebrazione eucaristica che è presieduta dal sacerdote.

Strutturazione del sussidio

Il sussidio è articolato in due parti.

La prima è una corposa introduzione teologico-pastorale-liturgica. Il punto di partenza è il primato della celebrazione eucaristica domenicale, un aspetto che va sempre salvaguardato. In secondo luogo, si sottolinea l’importanza del raduno domenicale.

La seconda parte del sussidio è quella propriamente rituale con le due proposte celebrative che intervengono nell’impossibilità di celebrare l’Eucaristia. In primo luogo la Liturgia delle ore con i due poli principali delle Lodi se ci si ritrova a pregare al mattino o dei Vespri se ci si ritrova al tardo pomeriggio o alla sera.

Il sussidio offre anche indicazioni rituali significative per curare al meglio questi momenti.

Dove reperire il sussidio?

Il sussidio è disponibile presso gli uffici pastorali diocesani (via Treppo 3) e nell’ufficio dell’economato dell’Arcidiocesi di Udine (via Treppo 7).

 

Per approfondire:

 

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