Secondo la consuetudine, alla sera del 31 dicembre le comunità cristiane si radunano per rendere grazie al Padre alla conclusione dell’anno per i benefici da lui accordati ai suoi figli e per averli sostenuti nel cammino.
Al termine di un anno particolarmente difficile, segnato da sofferenza, da lutti e da crescente preoccupazione, la Chiesa è chiamata a riaccendere il gusto della lode perché il Signore, nell’ora della prova e della calamità, non ha rotto l’alleanza con noi (cf. Ger 14,17-21), ma ha manifestato il suo amore, soprattutto nella cura amorevole prestata da tanti fratelli e sorelle verso i malati.
Il rendimento di grazie può avvenire al termine della celebrazione eucaristica vigiliare della solennità di Maria santissima, Madre di Dio, oppure dei Primi Vespri della stessa solennità, oppure dopo un tempo di adorazione del Santissimo Sacramento o di una veglia di preghiera. Questo momento di lode intensa comprende una monizione, l’inno Te Deum laudamus e una orazione.
L’Ufficio liturgico dell’Arcidiocesi di Udine ha predisposto uno schema per agevolare la preghiera di lode, in particolar modo durante questo tempo di particolare difficoltà.
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