Nota su alcuni aspetti riguardanti la celebrazione delle esequie e in particolare la cremazione

In occasione della solennità di Pentecoste 2021, l’Ufficio Liturgico diocesano ha pubblicato una Nota pastorale riguardante alcuni aspetti della celebrazione delle esequie cristiane, con particolare riguardo alla sempre più diffusa pratica della cremazione.

La Nota, in piena sintonia con il libro liturgico ufficiale e con i recenti documenti del Magistero, offre indicazioni puntuali utili ai sacerdoti, ai responsabili delle imprese di onoranze funebri e ai parenti dei defunti.

L’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato auspica che «le indicazioni contenute in questo documento contribuiscano a comprendere e a vivere nel modo migliore i riti e le preghiere con i quali la Chiesa madre accompagna i suoi figli nel passaggio da questo mondo alla vita eterna.»

L’immagine di copertina, una rappresentazione della «Discesa agli inferi» di G.P. Thanner ospitata nella chiesa dei Santi Ilario e Taziano a Paderno di Premariacco, rappresenta Cristo vittorioso sulla morte che afferra Adamo – primo tra tutti gli uomini – per il polso, dove si può tastare il palpito della vita. Il tema, caro alla tradizione aquileiese, rappresenta alla perfezione la speranza cristiana nella Risurrezione, espressa dal titolo stesso della Nota.

Oltre alla Nota, l’Ufficio liturgico diocesano ha predisposto anche un filmato esplicativo e una sintesi.

🔽 «Credo la Risurrezione di questa carne» – Nota pastorale

🔽 Sintesi delle linee fondamentali della Nota Pastorale

⏯️ Il filmato esplicativo (da YouTube)

 

L’introduzione alla Nota

A cura di don Loris Della Pietra

«Credo la risurrezione di questa carne».

Con questa affermazione termina la professione di fede della Chiesa di Aquileia testimoniata da Rufino (Expositio Symboli, 34). Il credente, infatti, vive nella consapevolezza che il Signore Gesù Cristo «trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso» (Fil 3,21). Così la morte del battezzato diventa piena partecipazione alla risurrezione del Signore e coronamento di un cammino di vita nel quale, proprio nel corpo, «tempio dello Spirito Santo» (1 Cor 6,19), si sono inscritte le grandi tappe della vita di grazia con i sacramenti.

Tutta la liturgia esequiale, in quanto «celebrazione del mistero pasquale di Cristo Signore» [1] e attraverso il linguaggio simbolico-rituale, attesta la fede della Chiesa nella vittoria di Cristo sulla morte e nella risurrezione della carne dell’uomo. Essa è annuncio della speranza cristiana che scaturisce dal sepolcro vuoto del Signore.

La vita di coloro che nel Battesimo sono stati sepolti insieme con Cristo nella morte (cf. Rm 6,4) non può essere frettolosamente messa da parte. Infatti nella liturgia esequiale la Chiesa celebra il mistero pasquale di Cristo e circonda il corpo del defunto di gesti che ne rivelano la grande dignità e il destino di gloria. È compito urgente di una corretta e appropriata formazione teologica e spirituale fare in modo che non vengano meno nei fedeli il valore e la prassi della celebrazione cristiana dei funerali.

Per la stessa ragione è quanto mai importante preparare e celebrare con cura le esequie cristiane, affinché in esse risplenda il mistero pasquale del Signore, che è fonte di vita eterna per chi crede in lui.

Allo stesso modo, è compito della Chiesa e delle comunità cristiane sparse sul territorio porre attenzione ai modi del morire dell’uomo nel nostro tempo, e, in particolare, vigilare alla luce della fede cristiana su alcuni aspetti che riguardano la sepoltura dei defunti e la prassi della cremazione.»

 

[1] Conferenza Episcopale Italiana, Rituale Romano riformato a norma dei decreti del Concilio Vaticano II e promulgato da papa Paolo VI, Rito delle Esequie, Libreria Editrice Vaticana 2011, Premesse generali, n. 1, p. 17.

 

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