In prossimità dell’avvio del nuovo anno liturgico, come di consueto viene pubblicato e divulgato il nuovo Calendario Liturgico diocesano, uno strumento a disposizione di sacerdoti, diaconi, consacrati, laici impegnati nel servizio liturgico e non solo, atto a far sì che testi e gesti corrispondano a quanto la Chiesa desidera per le celebrazioni del mistero di Dio. Il nuovo calendario liturgico è disponibile negli uffici della Curia di Udine (presso l’economato diocesano, in via Treppo 7), nella libreria “Paoline” di Udine e al Centro liturgico friulano Morocutti, in via Lovaria 4 sempre a Udine.
Uno strumento per la liturgia… e per l’iniziazione cristiana
In ogni celebrazione liturgica i gesti e le parole, ovvero il linguaggio simbolico, consentono ad ogni cristiano di poter vivere il memoriale di Cristo morto e risorto per poi uscire dalle mura delle nostre chiese in uno slancio missionario verso il prossimo: «Portate a tutti la gioia del Signore risorto. Andate in pace». La liturgia, come ricorda papa Francesco nella lettera apostolica Desiderio Desideravi, ci garantisce la possibilità dell’incontro con il Signore Gesù e di essere raggiunti dal suo messaggio di salvezza. Il contesto di quest’incontro, ovvero la celebrazione, non può e non deve essere una mera sequenza di gesti e parole, semplicemente per commemorare un avvenimento passato, bensì una manifestazione “qui e ora” dell’azione salvifica di Cristo; tale manifestazione permette, a quanti si nutrono della Parola e poi del pane e del vino nell’Eucaristia, di aprirsi alla forza prorompente del suo amore. Naturalmente questa “possibilità” va colta da ogni persona di buona volontà e a ciascuno viene richiesto uno sforzo perché la liturgia non resti commemorazione. Tale sforzo richiede un cammino che anzitutto ponga l’attenzione verso la riscoperta del percorso di iniziazione cristiana, cioè quell’esperienza fondamentale per cui nella Chiesa si diventa discepoli di Cristo.
Come ricorda l’arcivescovo Mazzocato nel messaggio di presentazione del Calendario Liturgico, è questo il compito che i cristiani sono chiamati a vivere al giorno d’oggi: generare nuovi discepoli del Signore, di accompagnare nel cammino di fede i battezzati e di aiutare chi ha smarrito la strada della Chiesa a ritrovarla. La liturgia, sicuramente, ricopre un ruolo di primo piano: per mezzo dei sacramenti gli uomini vengono liberati dal potere delle tenebre, ricevono lo spirito di adozione a figli e celebrano con tutto il popolo di Dio, il memoriale della morte e risurrezione del Signore (cfr. Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti n. 1). Certamente è necessario che ogni credente si lasci plasmare ed educare dall’azione liturgica e dalle molteplici forme di cui la liturgia si compone: gesti, parole, musica, immagini, odori, spazi… La celebrazione liturgica, infatti, non è concetto o idea, ma “forma che dà forma”, all’identità del credente (cfr. Incontriamo Gesù, Orientamenti per l’annuncio e la catechesi della Conferenza Episcopale Italiana del 2014, n.17).
Si spiega così, allora, perché ogni anno riviviamo il mistero di Cristo nella ciclicità dell’anno: celebrare il mistero di Cristo nel tempo dell’uomo significa cogliere la sua presenza nella storia e nella vita di ogni uomo per la potenza dello Spirito Santo.
Questo, pertanto, è lo scopo per cui questo Calendario viene proposto alle comunità; far sì che le nostre assemblee possano celebrare nella verità, nella bellezza e nella santità in comunione con tutte le assemblee che formano la Chiesa e così avanzare nella conoscenza piena del Signore Gesù.