Il Calendario liturgico si propone di fornire le indicazioni per conoscere e vivere l’anno liturgico proprio come indicato dal Concilio (cfr. SC 102-111). La celebrazione dell’Anno liturgico è uno degli strumenti che la Chiesa, con la sua sapiente pedagogia, offre per aiutarci ad interpretare i tempi alla luce del Vangelo, per trasformare la buona notizia in preghiera e per uscire e andare a portare a tutti i fratelli la speranza del Signore risorto.
Un tempo di riscoperta della speranza
Andrea Romanelli, Revisore del Calendario liturgico per l’Arcidiocesi di Udine
«Il giusto gioirà nel Signore
e riporrà in lui la sua speranza:
si glorieranno tutti i retti di cuore.» (Sal 63, 11)
Ancora una volta abbiamo la grazia di poter vivere un nuovo anno liturgico che, di celebrazione in celebrazione, ispira e orienta l’itinerario di fede di ogni cristiano e di ogni comunità che si raduna nel nome di Gesù Cristo.
Quest’anno, in particolare, vi è una grazia ulteriore perché ci viene offerta la gioia di poter vivere il Giubileo ordinario, tempo nel quale avremo la possibilità fare esperienza vivificante dell’amore di Dio, che suscita nei cuori la speranza della salvezza in Cristo. Papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo dal titolo “Spes non confundit”, sottolinea come la vita cristiana sia un cammino bisognoso anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza che permette di scorgere il traguardo, ovvero l’incontro con il Signore Gesù. «Oltre ad attingere la speranza nella grazia di Dio, siamo chiamati a riscoprirla anche nei segni dei tempi che il Signore ci offre», scrive il Santo Padre. E aggiunge: «è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e sulle loro relazioni reciproche». […] Ma i segni dei tempi, che racchiudono l’anelito del cuore umano, bisognoso della presenza salvifica di Dio, chiedono di essere trasformati in segni di speranza.» (Spes non confundit, 7).
La celebrazione dell’Anno liturgico è uno degli strumenti che la Chiesa, con la sua sapiente pedagogia, offre per aiutarci ad interpretare i tempi alla luce del Vangelo, per trasformare la buona notizia in preghiera e per uscire e andare a portare a tutti i fratelli la speranza del Signore risorto. Questo processo esige anzitutto un rapporto personale con il Signore Gesù. Come ci ricorda il nostro arcivescovo Riccardo, nel messaggio di presentazione del Calendario Liturgico 2024-2025, «la liturgia ci introduce alla quotidianità di un rapporto personale con il Signore Gesù e, grazie ad essa, gustiamo la bellezza di essere Popolo di Dio in cammino»; la liturgia «promuove ed esige una partecipazione sempre più piena, attiva e consapevole dei membri del Popolo di Dio ciascuno secondo le varietà dei carismi personali e dei ministeri affidati.». L’alternanza tra tempi forti e tempo ordinario scandisce un ritmo con differenti velocità che spezza la monotonia con cui l’uomo percepisce il tempo che trascorre sulla terra. I testi di preghiera presenti nel Messale danno gusto e senso ad ogni celebrazione e offrono alla preghiera del Popolo di Dio quel tono per mezzo del quale ogni anno liturgico viene aperto ad una rinnovata speranza.
La nostra Chiesa diocesana, inoltre, avrà un altro motivo di grazia e di riscoperta della speranza. In questo strumento, infatti, si trova anche il nuovo Calendario proprio della nostra Arcidiocesi, approvato dal Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti con decreto del 22 luglio 2024, e che si completerà fra qualche mese con la pubblicazione delle Messe e del Lezionari propri. Celebrare le memorie dei santi lungo l’anno è sempre celebrazione del mistero pasquale del Signore e stimolo per ogni credente ad avanzare con più solerzia nella via della santità (cfr. SC 104). Sulle orme di questi discepoli del Vangelo le nostre Chiese continuano a camminare e a coltivare la speranza.
Il Calendario liturgico viene proposto proprio per aiutarci a cogliere, nello scorrere del tempo, l’unico mistero di Cristo. Nella frenesia dei nostri tempi nel quale sembra prevalere la regola del tutto subito e dove spesso sembrano regnare il timore e lo sconforto il quotidiano incontro con il Risorto sarà occasione di gioia e di una rinnovata speranza in lui.