Il Calendario Liturgico per l’anno 2014-2015 che, a disposizione per tutte le comunità della nostra Arcidiocesi, costituisce un valido mezzo affinché le assemblee dei fedeli, unite in comunione, riescano a sostare, a cogliere e celebrare il mistero di quel Dio che continuamente mostra il suo volto d’amore.
Presentazione del calendario
Andrea Romanelli, collaboratore dell’Ufficio Liturgico Diocesano
Il Calendario Liturgico per l’anno 2014-2015 che, a disposizione per tutte le comunità della nostra Arcidiocesi, costituisce un valido mezzo affinché le assemblee dei fedeli, unite in comunione, riescano a sostare, a cogliere e celebrare il mistero di quel Dio che continuamente mostra il suo volto d’amore.
Quest’anno, dedicato alla virtù della carità, il calendario propone alcuni brani tratti dall’esortazione apostolica Familiaris Consortio promulgata da papa san Giovanni Paolo II. Questa scelta vuole focalizzare il tema della pastorale familiare perché non solo i presbiteri, certamente primi educatori delle comunità, ma anche i laici e le famiglie stesse, possano ritrovarsi per approfondire questa tematica, per poter innalzare a Dio suppliche e fare esercizio di carità.
«Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!» (1Cor 13,13). San Paolo esalta con queste parole la più grande delle virtù teologali: la carità. Per l’Apostolo delle genti, questa forma di agàpe sembra irraggiungibile per l’essere umano, tuttavia ognuno di noi può e deve inseguirla e conquistarla tramite un costante e paziente lavoro di comunione e di condivisione con il prossimo. Questa ricerca, propria delle persone di buona volontà, fa sì che esse si radunino in comunità di credenti e ancor più nelle comunità diocesane, parrocchiali fino alla più piccola cellula ecclesiale: la famiglia. Essa è piccola Chiesa domestica, fondata sul sacramento del matrimonio, ed è chiamata a scoprire e quindi a testimoniare il nuovo comandamento dell’amore. «Loro guida è lo Spirito di Gesù, diffuso nei cuori con la celebrazione del sacramento del matrimonio. In continuità col battesimo nell’acqua e nello Spirito il matrimonio ripropone la legge evangelica dell’amore e col dono dello Spirito la incide più a fondo nel cuore dei coniugi cristiani: il loro amore, purificato e salvato, è frutto dello Spirito, che agisce nel cuore dei credenti, e si pone, nello stesso tempo, come il comandamento fondamentale della vita morale richiesta alla loro libertà responsabile. La famiglia cristiana viene così animata e guidata con la legge nuova dello Spirito ed in intima comunione con la Chiesa, popolo regale, è chiamata a vivere il suo “servizio” d’amore a Dio e ai fratelli» (FC 63). La liturgia e la famiglia, insieme, si pongono a questo servizio di amore verso Dio e verso i fratelli. Esse non sono in antitesi: la famiglia, che nasce per mezzo del matrimonio, cresce attraverso il battesimo della prole e continuamente si nutre attraverso l’Eucaristia domenicale, vive e partecipa giorno per giorno al cammino liturgico parrocchiale entro il quale è inserita.
Dunque la liturgia è la prima scuola di carità della Chiesa dove l’amore di Dio celebrato nei ritmi e nelle vicende del tempo deve trovare il suo compimento all’esterno dell’edificio sacro secondo la consegna di Cristo: «Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15). La preghiera domestica sia quindi uno slancio verso la preghiera liturgica in chiesa. Ciò sarà possibile se i figli riusciranno a vedere e quindi a sperimentare, con le loro mamme e papà, l’esempio concreto e la testimonianza nella preghiera, nell’ascolto della Parola viva e nella comunione all’unico pane spezzato.
L’incedere del tempo, a partire dall’Avvento che è tempo di preparazione e di accoglienza a Cristo che viene e che sfocia nel Triduo Pasquale cuore di tutto l’anno liturgico, ci aiuti a riscoprire che quella pietra srotolata dal sepolcro è strumento per raggiungere cieli e terre nuove inondate di carità. Anche le memorie della santa Madre di Dio, degli Apostoli, dei santi (specialmente quelli della nostra Chiesa diocesana) che spesso cadono nel dimenticatoio perché inserite nelle nostre frenetiche settimane, ci permettano di sostare un momento per ricordarci che la Chiesa, pellegrina sulla terra, sempre proclama la Pasqua del suo Signore.
Questa cura della pastorale familiare, grazie al contributo di papa Francesco che ha fortemente voluto il Sinodo Straordinario a quasi 50 anni dalla costituzione del Sinodo dei vescovi creato dal beato papa Paolo VI, ci aiuti a interiorizzare che la famiglia cristiana, fondata sull’unione tra uomo e donna, è concreta manifestazione della Chiesa dove genitori e figli assieme contemplano e lodano il volto di Dio nella carità.
Il Calendario Liturgico è disponibile presso gli uffici della Curia.