L’8 settembre ritorna il Pellegrinaggio diocesano a Castelmonte

Il fiume di pellegrini che ogni anno l’8 settembre, festa della Natività della beata Vergine Maria, sale al santuario di Castelmonte/Madone di Mont/Sveta Gora, a partire dal 1976, ripropone l’icona evangelica della visita di Maria a Elisabetta: «Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda»(Lc 1,39).

Il fiume di pellegrini che ogni anno l’8 settembre, festa della Natività della beata Vergine Maria, sale al santuario di Castelmonte/Madone di Mont/Sveta Gora, a partire dal 1976, ripropone l’icona evangelica della visita di Maria a Elisabetta: «Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda» (Lc 1,39).
 
All’apertura dell’anno pastorale dedicato alla carità, la nostra comunità diocesana è invitata a fare proprio lo stile della Maria, a vivere la stessa fretta per portare la visita di Dio ai fratelli con la parola fresca dell’annuncio e il gesto generoso dell’amore vero, a riscoprire la profonda radice spirituale della carità sincera dove, secondo il canto del patriarca Paolino, è presente Dio stesso. Se il punto iniziale del nostro peregrinare a Madone di Mont è l’immane tragedia del terremoto del 1976 e l’opera della ricostruzione materiale e spirituale, è giusto riconoscere che quell’esperienza è stata anche una grande pagina di carità e di solidarietà tra i friulani e tra coloro che, da fuori, sono accorsi in aiuto dei friulani. La memoria di ciò che è stato diventa sprone ad agire ancora allo stesso modo per rompere ogni forma di chiusura e di in-differenza verso chi è povero, sofferente, immigrato, prigioniero o comunque bisognoso.
 
La salita a piedi, parte integrante del pellegrinaggio, dove la fatica riceve senso dalla preghiera e la preghiera si fa corporea nel cammino, sarà accompagnata dall’invocazione fiduciosa a Dio affinché porti a compimento ogni germe di bene e tutti gli sforzi di carità che avvengono nelle nostre comunità.
 
Il raduno dei partecipanti è previsto per le ore 14.15 a Carraria per dare inizio alle 14.30 al pellegrinaggio con la benedizione dei pellegrini e la salita a piedi. Alle ore 17.00, sul piazzale del santuario, l’Arcivescovo presiederà la celebrazione eucaristica con l’affidamento della nostra Chiesa a Maria e il canto di lode del Magnificat.
 
 

La visitazione, icona evangelica del pellegrinaggio

 
Maria, arca della nuova alleanza, colei che porta in sé e dona il Figlio di Dio, è il segno della visita dell’Onnipotente agli uomini. In questa cornice teologica di primo piano, Maria è anche la manifestazione della com-passione di Dio per l’uomo, del suo farsi prossimo alle vicende dell’umanità affaticata. Ella stessa si fa voce del suo popolo allorché canta la misericordia del Signore che «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote» (Lc 1, 52-53).
 
La solerzia di Maria e la sua permanenza in casa della parente è attuazione cordiale e attiva del suo Magnificat. La premura di Dio per il suo popolo è resa visibile e tangibile dalla premura della giovane donna di Nazaret nei confronti dell’anziana Elisabetta. Due donne incinte, entrambe destinatarie di un dono inaspettato, chiamate a riconoscere la misericordia sempre sorprendente di Dio. Così la carità di Dio si realizza nella carità dei piccoli secondo la migliore tradizione cristiana: «Non siate pigri nel fare il bene; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, co-stanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità» (Rm 12,11-13).
 
La liturgia afferma che Dio ha gradito e benedetto il gesto di carità di Maria nei confronti di Elisabetta (orazione sulle offerte della Messa della festa della Visitazione della beata Vergine Maria, 31 maggio). Il pellegrinaggio diocesano sarà l’occasione per imparare da Maria l’operosità dell’amore senza  dimenticare la gratuità della lode al Signore per essere una Chiesa esperta nella lode e generosa in quella carità che attua la passione di Dio per il suo popolo.
rssyoutube

Vuoi condividere questo articolo?

Facebooktwittermail