Gli operatori liturgici dell’Arcidiocesi si incontrano sul tema “Ubi Caritas est vera: celebrare la Carità”

Sabato 7 febbraio la sala “Paolino d’Aquileia” di Udine ospiterà l’incontro annuale degli operatori della Liturgia. Obiettivo dell’incontro è suscitare una maggiore consapevolezza del potenziale formativo della liturgia, fonte e culmine di tutta la vita cristiana, e favorire una conoscenza sempre maggiore del celebrare cristiano nelle sue tante manifestazioni.

Non è difficile rinvenire nel pensiero comune una certa tendenza ad opporre, quasi polemicamente, la testimonianza della carità al culto liturgico quasi che l’autenticità della preghiera e della celebrazione debba ritrovarsi nel buon comportamento. Secondo questo modo di pensare, il “fare del bene” invererebbe la prassi liturgica dimenticandone il valore fontale. In realtà, uno sguardo sereno e attento alla ritualità, e in particolare alla forma rituale della celebrazione eucaristica (SC 49), lascia comprendere come sia la stessa celebrazione a fondare la pratica di quelli che comunemente vengono chiamati “valori” e a dare forma alla vita cristiana. Le stesse invettive dei profeti e gli interventi dei Padri della Chiesa nei primi secoli non mirano a squalificare i riti, ma puntano il dito contro una pratica cultuale svuotata della sua indole schiettamente spirituale: «Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me» (Is 29,13). La tradizione liturgica lascia comprendere, invece, che la carità nei confronti del prossimo è innanzitutto ricevuta nel Pane spezzato e nel Vino versato, ma anche nella composizione del corpo assembleare, nell’ascolto ecclesiale dell’unica Parola, nella medesima invocazione di perdono e nel comune atto di lode. Ricevendo il Corpo del Signore e nutrendosi di esso, i credenti riscoprono, di celebrazione in celebrazione, la fonte e la forza della testimonianza e re-imparano a diventare come Cristo e ad amare come lui: infatti «poiché vi è un pane solo, noi siamo, benché molti, un solo corpo» (1 Cor 10,17).
 
La giusta armonia tra vita liturgica e testimonianza della carità e la comprensione di come la carità venga assunta dalla celebrazione cristiana saranno il cuore dell’incontro degli operatori della liturgia che si terrà sabato 7 febbraio 2015, dalle 14.30 alle 18.30 nella sala Paolino d’Aquileia in Via Treppo 5/b a Udine. All’ incontro sono invitati tutti coloro che, in vario modo, collaborano nella pastorale liturgica delle nostre comunità e a vario titolo sono impegnati nella preparazione e nello svolgimento delle celebrazioni liturgiche: presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, ministri straordinari della comunione, gruppi liturgici parrocchiali e foraniali, referenti foraniali e parrocchiali della liturgia, lettori, cantori e responsabili dei gruppi di canto liturgico, responsabili dei gruppi di ministranti, sacristi e persone che in vario modo si occupano della cura dello spazio liturgico.
 
L’incontro avrà il seguente programma: il momento iniziale di preghiera, presieduto dall’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato, con l’avvio del convegno, quindi il lavoro nei gruppi di interesse che saranno dedicati e, infine, la celebrazione dei primi Vespri della V domenica del tempo ordinario nella chiesa di Santa Maria della Neve in via Ronchi.
 
I gruppi di lavoro saranno i seguenti: «Pregate gli uni per gli altri» (Gc 5,16): la carità della preghiera dei fedeli; «Frutto della terra e del lavoro». Celebrare la presentazione dei doni; “Cantico dei cantici”. Il canto nel Matrimonio cristiano. Si tratta di tre aspetti nei quali emerge il legame tra l’azione liturgica e l’atteggiamento della carità: nel primo, la carità si fa preghiera nella dilatazione del cuore dei singoli e dell’assemblea fino agli ultimi confini della terra; nel secondo, la processione dei doni per l’Eucaristia accoglie anche le offerte per i poveri le necessità della Chiesa in un unico movimento oblativo; nel terzo, l’amore umano, attraverso il rito nuziale e il canto, si fa portatore di un amore più grande, un canto nuovo (cfr. Sal 96,1;98,1).
 
L’obiettivo dell’incontro è quello di suscitare una maggiore consapevolezza del potenziale formativo insito nella liturgia stessa, fonte e culmine di tutta la vita cristiana, e al contempo, di favorire una conoscenza sempre maggiore del celebrare cristiano nelle sue tante manifestazioni.
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