«La speranza che “viene”»: il 1° dicembre l’incontro formativo per ministri straordinari della comunione

Spes non confundit. «La speranza non delude» (Rm 5,5). Con le parole dell’apostolo Paolo si apre la Bolla d’indizione del Giubileo di papa Francesco e con essa si sostanzia l’invito rivolto a tutti i discepoli di Gesù a mantenere viva la speranza nel cammino della vita.

Anche il tradizionale incontro formativo dei ministri straordinari della comunione che si terrà domenica 1° dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 17.30 nella sala Paolino d’Aquileia in via Treppo 5/B a Udine sarà occasione preziosa per rimettere a fuoco la virtù della speranza.

L’incontro, dal titolo «La speranza che “viene”», guidato da don Sergio Frausin (nella foto), presbitero triestino e docente di teologia dogmatica presso lo Studio Teologico Interdiocesano e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose delle Diocesi di Udine, Gorizia e Trieste, prenderà le mosse dal contesto liturgico della prima domenica d’Avvento, che quest’anno sarà proprio il 1° dicembre. La Chiesa, incamminata verso il Giubileo, è sempre una Chiesa in attesa, che non basta a se stessa, che cerca di alimentare la speranza in Colui che sempre viene e tornerà alla fine dei tempi per portare a compimento ogni cosa. Quella dei credenti non è dunque una speranza astratta o evanescente e neppure un mero sforzo eroico, ma è lo sguardo fiducioso rivolto a Gesù Cristo, Signore della vita e della storia, è il tendere verso di lui.

Anche ai ministri della comunione viene chiesto di essere pellegrini e portatori di speranza per se stessi innanzitutto e di conseguenza per i più fragili. Portando il sacramento del Corpo del Signore ai malati e agli anziani si fanno testimoni della speranza che viene, che si fa prossima soprattutto a chi porta il peso dell’età o della sofferenza fisica o spirituale.

L’Avvento ripropone la tensione della Chiesa verso Colui che da sempre è incamminato verso di noi. Quale spiritualità può venire dalla celebrazione dell’Avvento per coloro che si dispongono a mettersi al servizio dei fratelli? Sulla scia tracciata da questa domanda si muoverà l’incontro formativo che si concluderà con la celebrazione dei Secondi Vespri.

 

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