Dalla Pasqua 2025 è in vigore il rinnovato Proprio delle Messe dell’Arcidiocesi di Udine

Nuovi testi, nuove melodie, nuove letture per celebrare i Santi della Chiesa udinese. È quanto a disposizione a partire dalla Pasqua 2025 nel doppio volume del rinnovato Proprio delle Messe dell’Arcidiocesi di Udine, realizzato dall’Ufficio liturgico diocesano. Una revisione resa necessaria dopo la pubblicazione, nel 2020, della Terza edizione del Messale in lingua italiana, la quale impone la revisione di alcuni libri liturgici che sono un’appendice del Messale Romano. Tra questi, appunto, i propri diocesani.

Il doppio volume sarà disponibile dopo Pasqua presso l’economato diocesano, in via Treppo 7 a Udine.

 

Maggior aderenza alla tradizione aquileiese

La ratio della nuova edizione è una più accurata attenzione alle fonti della tradizione liturgica di Aquileia: dal recupero delle letture bibliche per la solennità dei Santi Ermacora e Fortunato secondo l’uso attestato nei libri liturgici aquileiesi al miglioramento della traduzione dei testi, sia nel rispetto delle versioni d’origine, sia in vista di una resa che ne permettesse la chiarezza e il canto in una normale assemblea liturgica. In alcuni casi si è trattato anche di integrare o completare certi formulari difettosi, in cui mancavano alcune parti, o di adattarli alla sensibilità liturgica odierna.

 

Tavole d’arte, nuove melodie, note biografiche riviste

Due volumi impreziositi anche da nuove illustrazioni artistiche e melodie per il canto di determinate parti della Messa. Le tavole che accompagnano i due volumi sono opera dell’iconografo Paolo Orlando, che ripropone con un gusto orientale i martiri della chiesa di Aquileia, i patroni Ermacora e Fortunato, Gesù che insegna alle folle, l’etimasia (il trono del Signore risorto, vuoto, con la croce).

Vi sono anche due nuove melodie, dai toni gregoriani, per il prefazio dei santi Ermacora e Fortunato.

Un terzo elemento sono le note biografiche riviste dal prof. Alessio Persic per una migliore fedeltà al dato storico e per un uso liturgico pastorale.

 

Un esempio: la revisione della liturgia dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato

Paolo Orlando, I Santi Patroni Ermacora e Fortunato. Proprio delle Messe dell’Arcidiocesi di Udine

La liturgia dei Santi Patroni Ermacora e Fortunato è stata riveduta in modo importante nella nuova edizione del Proprio delle Messe.

Per quanto riguarda il Lezionario, sono state modificate la prima lettura (ora tratta dal Libro della Sapienza; in precedenza era dal Libro del profeta Ezechiele) e il brano evangelico, ora tratto dal capitolo 22 del Vangelo di Luca in cui Gesù affronta il c.d. “discorso escatologico” (in precedenza era il cap. 15 di Giovanni); i due nuovi testi appartenevano a una consolidata tradizione dei libri liturgici aquileiesi. È interessante questo uso insolito del discorso escatologico di Gesù quando egli stesso in qualche modo profetizza la distruzione di Gerusalemme e dunque anche la caducità delle realtà terrene, anche religiose. Al termine Cristo si rivolge ai discepoli dicendo: «Salverete le vostre vite perseverando». È un messaggio significativo per noi che, oggi, viviamo nella memoria dei nostri martiri fondatori.

La sequenza dei Santi Ermacora e Fortunato è presente nella sua versione originale latina (in 12 strofe) con, a fianco, il testo in italiano. Il fine è di comprendere il testo originale nella sua integrità e non in una versione semplificata o ridotta (in precedenza la sequenza comprendeva solo 7 strofe). Il testo è medievale e, oltre a rileggere in modo lirico la passione dei due Santi, contiene anche alcuni interessanti spunti teologico-spirituali di matrice biblica e storiografica; per esempio, accenna alla notte in cui i due santi sono rinchiusi in carcere e, a un certo punto, la cella si illumina della luce del Signore risorto e converte anche il carceriere Ponziano.

Quo precánte Dóminum
pro se et pro céteris
fulget Pater lúminum
in occúlto cárceris.

Ponciánus ígitur
lumen missum célitus
videt et effícitur
templum Sancti Spíritus.

Traduzione:

Mentre prega il Signore
per sé e per i fratelli,
il Padre della luce risplende
nell’oscurità del carcere.

Allora Ponziano
vede la luce mandata dal cielo
e diviene lui stesso
tempio dello Spirito Santo.

Per quanto concerne invece l’eucologia, ossia i testi di preghiera contenuti nel Messale, al di là di alcuni piccoli miglioramenti il prefazio dei Santi Patroni è redatto ex novo. Questo perché si tratta di una celebrazione con il grado di solennità che in precedenza non aveva un prefazio proprio. Il nuovo prefazio legge la vicenda e la passione dei due Santi, ma soprattutto le origini della Chiesa di Aquileia a partire dal loro martirio. Dalla testimonianza coraggiosa di questi due credenti è nata una Chiesa che è madre di popoli e che continua a essere ancora oggi un faro per le Chiese che da essa si sono originate.

Nello stupendo disegno della tua provvidenza
hai voluto che nella nostra terra,
irrorata dal sangue dei martiri Ermacora e Fortunato,
crescesse una Chiesa discepola fedele del tuo Vangelo,
madre e maestra di pace e di santità per molte genti.

A Ermacora, scelto dal popolo per la nitida fede in Cristo
come pastore di una Chiesa nascente,
hai concesso la grazia di illuminare con la tua luce
coloro che ti cercano con cuore sincero.

Al suo diacono Fortunato, nutrito nel tuo timore,
hai chiesto l’estrema perseveranza
nella missione di portare agli uomini
il Battesimo della salvezza,
sigillata con il dono della vita.

Infine, anche la benedizione solenne al termine della celebrazione è un elemento di novità.

Il Dio dei nostri padri,
che ha manifestato la grandezza del suo amore
nella testimonianza dei santi Ermacora e Fortunato,
vi colmi di ogni benedizione
e illumini il vostro cammino.

Cristo Signore,
fondamento della sua Chiesa,
vi renda perseveranti sino alla fine
e vi doni salvezza.

Lo Spirito del Signore,
che ha fatto fruttificare
il germe della fede nella nostra Chiesa,
vi conceda di camminare in santità di vita
sino alla patria del cielo.

E la benedizione di Dio onnipotente…

 

Foto in apertura: Paolo Orlando, I Santi della Chiesa di Udine. Proprio delle Messe dell’Arcidiocesi di Udine

 

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