Ormai in dirittura d’arrivo la pubblicazione la seconda edizione italiana del Rito delle Esequie, che diverrà normativa a partire dalla ricorrenza liturgica della Commemorazione dei Defunti, 2 novembre 2012.
Ormai in dirittura d’arrivo la pubblicazione la seconda edizione italiana del Rito delle Esequie, che fa seguito alla prima edizione apparsa nel 1974 sulla base dell’editio typica del 1969, edizione che diverrà normativa a partire dalla ricorrenza liturgica della Commemorazione dei Defunti, 2 novembre 2012.Il testo liturgico, pienamente conforme all’editio typica che è testo base per tutta la Chiesa, contiene alcuni adattamenti rituali resisi necessari in seguito all’esperienza maturata in questi quarant’anni e alle mutate situazioni di vita e di morte. La nuova edizione è finalizzata a una miglior celebrazione, con testi e gesti, del mistero pasquale nel morire, nella pluralità e varietà di situazioni in cui è sperimentata la morte nella realtà contemporanea.È sotto gli occhi di tutti che oggi questa non appare come “sorella”, secondo la denominazione di Francesco d’Assisi, ma spesso è rimossa, nascosta, camuffata con sciocche e ipocrite metafore e, al tempo stesso, è ospedalizzata, senza luoghi e senza tempi, spersonalizzata. L’assunzione di puntuali dinamiche rituali nelle varie fasi del lutto ribadisce la necessità di non abbandonare la persona che muore. Le esequie cristiane, infatti, cercano di rispondere, nel modo ad esse proprio, quello simbolico-rituale, alla domanda sul senso del morire nell’ottica della Pasqua di Cristo.La presentazione del nuovo Rito delle Esequie è disponibile anche sul sito dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Chiesa Cattolica Italiana Per approfondire:Lavoro di gruppo sul canto esequiale all’incontro diocesano degli operatori liturgici dell’8 febbraio 2014