“Canta e cammina”: incontro diocesano degli operatori della liturgia

L’incontro si terrà sabato 8 febbraio 2014, dalle 14.30 alle 18.30 nella Sala Paolino d’Aquileia in via Treppo 5/b a Udine. L’invito è rivolto a tutti coloro che prestano il loro servizio nella vita liturgica delle nostre comunità: presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, ministri straordinari della comunione, gruppi…

Anche quest’anno, all’insegna del tema della speranza attorno al quale si dipana il cammino diocesano, si rinnova l’incontro degli operatori della liturgia dal titolo: “Canta e cammina”. Celebrare la speranza. L’incontro si terrà sabato 8 febbraio 2014, dalle 14.30 alle 18.30 nella Sala Paolino d’Aquileia in via Treppo 5/b a Udine. L’invito è rivolto a tutti coloro che prestano il loro servizio nella vita liturgica delle nostre comunità: presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, ministri straordinari della comunione, gruppi liturgici parrocchiali e foraniali, referenti foraniali e parrocchiali della liturgia, lettori, cantori e responsabili dei gruppi di canto liturgico, responsabili dei gruppi di ministranti, sacristi e persone che in vario modo si occupano della cura dello spazio liturgico (fioristi…).
 
La Chiesa, quando celebra, non distoglie il suo cuore dalle gioie e dalle speranze, dalle tristezze e dalle angosce degli uomini (cfr. GS 1), ma, al contempo, è tutta protesa verso una speranza più grande che essa già pregusta nei santi segni della liturgia (SC 8). Radunati in assemblea per l’ascolto della Parola e la celebrazione dei misteri, i cristiani interrompono in certo qual modo il cammino quotidiano, con i suoi traguardi e le sue preoccupazioni, e si sporgono sul mistero di Dio rivelato in Gesù Cristo: in questo modo la loro testimonianza quotidiana avviene «nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e salvatore Gesù Cristo» (Tt 2,13). La speranza cristiana in quanto anticipazione delle realtà promesse e donate dal Signore è lo spazio entro il quale la comunità si apre all’agire di Dio oltre il limite di questo mondo.
 
La speranza, quindi, non può essere che primariamente celebrata ovvero “detta” attraverso la ricca e delicata mediazione del linguaggio rituale che prelude e non ingabbia, allude e non imprigiona e, soprattutto, fa pregustare nel tempo ciò che dà pienezza di senso al tempo. Nell’avanzare incessante della vita, il celebrare – il “cantare”, direbbe sant’Agostino – è anticipo di quell’Alleluia infinito che sarà la condizione permanente dei credenti: «qui nella speranza, lassù nel reale possesso». Ma è proprio questa speranza, “cantata” e “celebrata” nei santi segni della liturgia già in questa vita, a trasfigurare il nostro essere viandanti.
 

Programma dell’incontro

Preghiera iniziale e avvio del convegnoRelazione di apertura: Apocalisse, liturgia della speranza (prof. mons. Rinaldo Fabris)Gruppi di interesse“Addormentati nella speranza della risurrezione”. Cantare la speranza nella celebrazione delle EsequieL’olio della speranza. Celebrare la speranza cristiana nella malattia“In te, Domine, speravi”. Pregare nell’ora della provaCelebrazione Primi Vespri della quinta domenica del tempo ordinario presieduti dall’Arcivescovo (chiesa di Santa Maria della Neve, via Ronchi)
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