San Nicola, la Cei stabilisce che la sua memoria è obbligatoria

La memoria del Santo è stata elevata, da facoltativa, al grado di obbligatoria per le Chiese d’Italia. Ciò sarà possibile già a partire dal prossimo martedì 6 dicembre, diventerà norma con il 6 dicembre 2017. Forte la devozione in Friuli: numerose i testi della liturgia aquileiese medievale in suo onore e le chiese a lui dedicate.

La Conferenza Episcopale Italiana rende noto che la memoria facoltativa di San Nicola, vescovo (6 dicembre) è stata elevata al grado di memoria obbligatoria per le Chiese d’Italia. Ciò sarà possibile già a partire da martedì 6 dicembre di quest’anno mentre diventerà norma con il 6 dicembre 2017.

 

La figura di San Nicola

Nicola nacque probabilmente a Pàtara di Licia nel III secolo. Uomo di grande prossimità verso i poveri, presto si trasferì a Myra dove venne ordinato sacerdote e, quindi, acclamato dal popolo come nuovo pastore. Imprigionato ed esiliato durante la persecuzione di Diocleziano, fu poi liberato e riprese l’attività apostolica. Secondo una tradizione fu uno dei 318 partecipanti al Concilio di Nicea del 325. Gli scritti di Andrea di Creta e di Giovanni Damasceno confermerebbero il suo attaccamento ala retta fede. Morì a Myra il 6 dicembre dell’anno 343.

Il culto si diffuse dapprima in Asia Minore con pellegrinaggi alla sua tomba, posta fuori dell’abitato di Myra. A partire dal IX secolo il suo culto si diffuse in Italia e ricevette uno straordinario impulso con la traslazione dei suoi resti mortali da Myra a Bari da parte di una spedizione di marinai baresi nel 1087. San Nicola è così diventato già nel Medioevo uno dei santi più popolari e protagonista di molte leggende riguardanti miracoli a favore di poveri ed emarginati. La più celebre è quella che riguarda il gesto di premura nei confronti di tre ragazze povere, impossibilitate a sposarsi dignitosamente: il santo gettò una buona quantità di denaro attraverso la finestra della loro casa. Da qui l’attributo delle tre sfere d’oro nell’iconografia. Per aver ridato la vita, secondo un’altra leggenda, a tre bambini messi sotto sale da un macellaio malvagio è diventato patrono dei bambini, destinatari dei suoi doni.

 

La devozione in Friuli

Numerosi sono i segnali della devozione al santo di Myra in Friuli. Basti pensare a tanti testi della liturgia aquileiese medievale in suo onore e alle chiese a lui dedicate. Nella nostra diocesi numerosi sono i luoghi di culto dedicati a san Nicola e, in particolare, a Udine, Togliano, Maiaso, Avasinis, Ligosullo, Pocenia, Rodeano Basso, Bueriis, Coccau, Amaro, Caneva, Chiaicis, Colloredo di Prato, Belgrado, Masarolis, Cladrecis, Fagagna, Martignacco, Godo, Comeglians, Vuezzis, Mortegliano, Primulacco, Sutrio, Oleis, Forgaria, San Nicolò degli Alzeri (Piano d’Arta), Pegliano, Jainich e Sorzento. La sua vita è raffigurata magistralmente nel ciclo pittorico della trecentesca Cappella di san Nicolò annessa al Duomo di Udine (nella foto un particolare degli affreschi) e negli affreschi della chiesa di Vuezzis del XIV secolo, ascrivibili alla scuola di Vitale da Bologna .

 

La rilevanza sul versante ecumenico

L’importanza della memoria di san Nicola è dovuta, oltre che alle numerose tradizioni popolari che preludono alle feste natalizie, anche alla rilevanza sul versante ecumenico che la venerazione al santo oggi ha assunto. Alla sua tomba a Bari, infatti, giungono pellegrini non soltanto dall’Italia, ma anche dall’Oriente e l’unità è la nota dominante della preghiera che avviene sulla sua tomba

Questo grande amico dei poveri e dei piccoli, ponte tra l’Oriente e l’Occidente e il Nord e il Sud dell’Europa, è ancora icona luminosa della misericordia del Signore. In fondo, l’affetto delle generazioni nei suoi confronti sembra ricordarci che i doni di Dio precedono ogni diritto e fondano ogni dovere.

 

Don Loris Della Pietra

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